Dispatches from Bristol

  • From: Antonio Cavedoni
  • To: Amici e parenti
  • Date: Sat, 08 Feb 2003 15:23:40 +0000
  • Subject: Dispatches from Bristol, episode VIII
Hi there!

C'e' ancora vita intelligente qui a Bristol! Vi scrivo con il fiatone, gli ultimi mesi sono passati di corsa e vi ho dovuto lasciare senza dispacci dal 25 Novembre 2002.

Cosa vi siete persi? Un po' di tutto, e cerco di raccontarvelo in ordine sparso.

La Vicky se n'e' andata durante le vacanze di Natale: non la vedevo da settimane, sono andato in Italia il 21 Dicembre e al mio ritorno qui era sparita. Dopo qualche settimana di vita a tre (io, Sue e Yutaka) la stanza di fianco alla mia e' stata occupata da Cristina: lombarda, non sono ancora sicuro dell'origine precisa, alta come Yutaka, carina e simpatica, si e' presentata con due settimane di ritardo rispetto a quanto ci aveva annunciato in Dicembre. Cristina e' venuta a Bristol per fare la tesi su una scrittrice americana che e' talmente sconosciuta da essere stata sepolta nel cimitero degli ignoti a New York. Ora che sta cercando di calarsi nei panni di una bristollese e' costretta a farlo subendosi i miei "pipponi" di cattivi consigli, malefatte e generica inutilita' che le infliggo piu' o meno quotidianamente.

Sul fronte lavorativo le cose si sono fatte impegnative: mentre a Bath continuavo a fare un part-time e-a-volte-anche-di-piu', mi sono impegnato in alcuni progettini nel tempo libero. Se avessi lo avessi programmato bene, il mio tempo libero, tali progettini sarebbero stati divertenti e semplici, ma verso inizio Dicembre ho dimenticato una variabile fondamentale in questo quadro: l'universita'.

A Bristol gli esami funzionano in questo modo: tu hai un certo numero di crediti da ottenere e questi crediti si traducono in ore di lavoro. L'esame viene passato se tu in un qualche modo dimostri di aver fatto queste tot ore di lavoro. Per dimostrarlo, puoi o scrivere un essay (piu' o meno una tesina, in Italia) o farlo in altri modi definiti dal docente, tipo tenere una presentazione in aula. Per meta'/fine gennaio avrei dovuto scrivere un essay per il corso di European Cinema un altro per il corso di Anni di Piombo, oltre a tenere una presentazione sull'omicidio di Marco Biagi.

Fare le ricerche per gli essay e' stato relativamente semplice e in generale molto interessante: finalmente ho cominciato a capire cosa e' successo negli anni '60-'70, ho scoperto chi c'era dietro molti nomi che vengono periodicamente tirati fuori dai mezzi di comunicazione, ho visto come l'Italia ha gestito nel passato e sta gestendo nel presente il problema del terrorismo, e ho anche scoperto un parte del cosiddetto "lato oscuro" dei giochi di potere e delle manipolazioni che sono state fatte nella politica del nostro paese.

Mentre facevo queste ricerche, pero', mi sono trovato ad affrontare il frutto della mia disorganizzazione: di giorno ero al lavoro, e di sera (o anche di notte, a volte) ero sugli essay per l'universita' e sui famosi "lavori del tempo libero". Risultato? Un casino.

Per piu' di un mese ho praticamente smesso di scrivere email, ho dormito pochissimo, ho corso un bel po' e in generale sono stato abbastanza stressato. Ah, e ho anche cominciato un nuovo corso all'universita', ma ve ne parlero' piu' avanti.

"E la vita da Erasmus, dove l'hai messa?" chiederete voi. Boh, la vita da Erasmus nella sua accezione piu' comune l'ho messa nel cassetto. Ma senza tristezza, badate bene: certo, avrei potuto partecipare a tantissimi festini e bere tantissima birra in queste settimane, ma cosa mi sarebbe rimasto? Un fallimento universitario e lavorativo, e la consapevolezza che l'Erasmus non e' altro che una bolla di sapone che funziona nella misura in cui lo si prende per quello che e', ovvero puro divertimento.

Invece c'e' dell'altro: l'Erasmus per me e' stato anche vivere in mezzo a persone che lavorano sul serio, cercare di adeguarmi al ritmo della vita e darmi un po' una mossa. I risultati sono stati a volte buoni, a volte mediocri e a volte accettabili. Questo Gennaio e' stato impegnativo ma grazie a Dio e' finito!

Intanto, poco dopo essere tornato qui ho cominciato il corso di British Cinema, al Drama Department dell'universita'. Dovete sapere che l'universita' di Bristol ha una serie di corsi per studenti "esterni", che di solito sono persone che lavorano ma che vogliono dedicare un po' del loro tempo libero ad approfondire un qualche argomento. Alcuni hanno una certa eta', altri sono miei coetanei, altri ancora sono piu' o meno in mezzo.

Il clima che c'e' a lezione e' stupendo perche' mi sembra di essere circondato da zii e cugini; immagino che sia l'effetto della distanza di eta', e la sensazione che ne viene fuori e' di estrema tranquillita' e rilassatezza. Wonderful!

Ma ora basta parlare di universita'. Tra le altre cose che sono successe di recente: sono stato a Londra! Non solo, ma ora sono anche registrato alla British Library e posso andare a leggere qualunque libro che voglio i una delle piu' grandi biblioteche del mondo.

Il 24 Gennaio e' venuta a trovarmi la Federica, che tra le altre cose mi ha portato un carico di tortellini che potrebbe bastare per un esercito. Siamo andati a visitare London per qualche giorno, ripromettendoci una seconda visita piu' avanti; finalmente ho visto la Bibbia di Gutenberg (che *non* ha inventato la stampa), la Magna Charta, i Girasoli di Van Gogh, la Tate Gallery, il Tower, Millennium e London Bridge, Piccadilly Circus, e... We Will Rock You, il nuovo musical dei Queen (che devo dirlo con rammarico, ma mi ha fatto pena).

Ho anche corso davanti ai fregi del Partenone di Atene, alcune opere di Botticelli, Monet (di cui ho visitato la casa quest'estate a Giverny, in Francia), Parmigianino, Leonardo, Picasso, Miro'... ma dire che ho *visto* tutte queste opere e' un po' esagerato.

Un consiglio se volete girare per musei a Londra: occhio agli orari di chiusura, spesso smettono di accettare visitatori verso le 5 di pomeriggio e la vostra unica soluzione alternativa rimane il pub (niente male come alternativa, per altro!).

That's all, folks!

Baci e abbracci a tutti, specialmente a quelli a cui ho dimenticato di scrivere in queste settimane.

Cheers,

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Antonio
Antonio Cavedoni
Last modified: Thu, 13 May 2004 21:28:54 +0200

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