Dispatches from Bristol

  • From: Antonio Cavedoni
  • To: Amici e parenti
  • Date: Mon, 23 Sep 2002 22:55:00 +0100
  • Subject: Dispatches from Bristol, episode I
Hi everyone,

lunedi' sera sono finalmente arrivato qua a Bristol. Il viaggio e' andato abbastanza bene: avevo un po' di sonno arretrato e cosi' ho fatto il tragitto da Sassuolo a qua in stato comatoso, passando tra un aereo e un autobus senza rendermi bene conto di dove fossi. Alla Marlborough Station di Bristol mi aspettava Sue, la mia padrona di casa; bassina, occhiali, capelli ricci e stretta di mano sicura, mi ha accompagnato a quella che per cinque mesi o giu' di li' chiamero' "casa".

La mia nuova casa e' in uno stabile rosa (sento gia' i commenti schifati di qualcuno di voi, ma sappiate che le case circostanti sono tutte su tinte tra il verde, l'azzurro e il giallo canarino), con una grossa porta blu in una strada piccola e in discesa.

Sue, a detta sua una "ex-hippy", e' una signora abbastanza eccentrica. Irlandese di nascita, ha studiato ad Oxford e ora divide il suo tempo tra l'ospedale di Bristol dove lavora come infermiera nel reparto psichiatrico, e l'universita' dove insegna non ho capito bene cosa agli studenti giapponesi. La sua casa non e' grandissima, ma molto carina e tenuta bene: ora la sta ristrutturando da sola per cui ci sono alcune poltrone di camera sua in giro per casa. Vi diro' di piu', nonostante tutti i racconti e gli ammonimenti che mi erano stati fatti sugli inglesi e le loro abitudini igieniche un po' sbrigative, questa casa e' anche pulita.

Al piano di sotto ci sono il soggiorno, la cucina che da' su un cortiletto interno, e la camera di Sue, a work in progress. Al piano superiore ci sono il bagno, la mia camera e quelle delle mie due coinquiline. La mia camera e' molto spaziosa e tra l'altro credo che Sue abbia comprato questi mobili di recente; mentre arrivavo a Bristol con la corriera ho visto un grosso magazzino IKEA in periferia, che immagino sia la fonte di cotanta novita' ;-)

Quindi, ricapitolando: ho una camera spaziosa con un letto giapponese (a 10 cm da terra), una specie di armadio e una specie di camino con la cappa chiusa. C'e' una televisione ma non ho ancora provato ad accenderla ne' intendo farlo in un prossimo futuro (senza videoregistratore e' praticamente inutilizzabile, per cui tanto vale usare quella del soggiorno dove posso guardare qualche film decente). La stanza, piu' i "kitchen essentials" come latte, caffe', the, zucchero e roba per lavare piatti e vestiti, vengono 70 sterline alla settimana (lascio a voi i conti, comunque sono un bel po' di soldi). Io devo tenere pulita la mia camera e la Sue provvedere a tenere pulito il resto della casa.

Di fianco alla mia camera c'e' quella di Vicky, ma non posso descrivervela perche' non l'ho mai vista, ne' Vicky ne' la camera, che e' sempre chiusa a chiave (e' l'unica, le altre camere non hanno le chiavi). Vicky, a detta di Sue, e' una ragazza di famiglia benestante, ha il ragazzo qui a Bristol e i genitori - di origine italiana - in una cittadina a qualche chilometro da qui, per cui e' molto poco spesso a casa. Sue dice che e' anche molto bella ma in casa si fa vedere un giorno si e tre no per cui non posso confermare questa affermazione. La vera cosa che mi fa rabbia e' che Vicky e' l'unica ad avere una connessione Web in questa casa, solo che ce l'ha - completamente inutilizzata - chiusa a chiave in camera sua.

Tra la camera di Vicky e il bagno c'e' la camera di Yutaka, la mia coinquilina giapponese. Ha 26 anni, e' gia' stata a Bristol tre anni fa per l'universita' ed ora e' tornata qui per farsi un periodo all'estero, probabilmente un annetto. E' qui da Sue da 10 giorni e sta cercando lavoro come cameriera in un ristorante giapponese. Yutaka e' davvero molto simpatica e disponibile e soprattutto, al contrario di Vicky, e' spesso a casa cosi' possiamo chiacchierare e scambiarci consigli su quale sia la strada piu' veloce per arrivare al supermercato.

Yutaka e' anche l'unica ad avermi aiutato nel vero, unico, classico "momento del bisogno": lunedi', dopo aver dormito un'ora e mezzo, essere partito da Brescia e arrivato a Stansted, aver preso la corriera per Heatrow e poi cambiato per Bristol ed essere finalmente arrivato qui, dopo un te' con la Sue e una doverosa doccia era arrivato il momento del sonno. Mi preparo, spengo il computer e vado verso il letto quando vedo l'ORRORE: il gatto - si', ve ne parlo fra poco - aveva PISCIATO SUL MIO LETTO!

Tra l'incredulo e il disgustato sono sceso a chiedere soccorso alla povera Yutaka, che mi ha aiutato a tamponare l'orrenda macchia e a cambiare coperta, coprimaterasso e federe. Quindi abbiamo eliminato ogni traccia della fetida polluzione e ho rifatto il letto con della roba pulita. Che dire, me la sono vista molto brutta, ma per fortuna Yutaka mi ha salvato dall'esaurimento nervoso istantaneo che mi stava per prendere.

Si', in questa casa c'e' anche un gatto, o meglio una gatta, e io non lo sapevo quando ho prenotato. La Sue me l'ha detto poco prima che partissi ma ho pensato che sarei sopravvissuto senza problemi. In realta' questa gatta e' un po' come Vicky, non si vede mai. La Sue dice che e' una "re-homed cat", ossia una gatta che e' stata spostata da una casa ad un'altra; da quando ha perso il suo gatto moroso i suoi precedenti padroni l'hanno vista cadere in uno stato di depressione cronica, ed erano abbastanza preoccupati, specialmente perche' questa gatta era una gatta con il pedigree. Era una specie di gatta da competizione, infatti - devo ammetterlo - ha un pelo molto bello, tutto bianco con una leggera sfumatura marrone sulla testa.

Il problema e' che questa gatta ha paura di tutto, cosi' la Sue ha tentato di reintegrarla nella societa', cominciando col farle cambiare casa e prendendola con se'. La Sue dice che una cosa come quella che e' capitata a me le era gia' successa un'altra volta qualche anno fa, quando aveva un altro gatto prima di questo e aveva appena comprato due nuovi sleeping bags (invece che avere lenzuola e coperta, qua si usa uno sleeping bag che fa da tutt'uno) per i suoi figli. Non avevano neanche fatto in tempo a dormirci dentro che il suo gatto ci aveva gia' pisciato sopra.

Anyway, per ora la porta di camera mia rimane chiusa cosi' il gatto non rompe le scatole e si tiene i suoi bisogni e il suo disadattamento sociale fuori da qui.

Per il resto tutto procede bene: oggi ho incontrato un po' di persone del W3C (il consorzio che regola alcuni standard per far funzionare il Web), Dan Brickley e Libby Miller che abitano qui a Bristol e Charles McCathieNevile, australiano che lavora a Nizza. Siamo stati a casa di Dan e finalmente ho potuto mandare un po' di mail in giro e chiacchierare via IM con qualcuno di voi perche' Dan mi ha fatto collegare il portatile alla sua rete casalinga.

Stamattina sono anche andato all'universita', ma in pratica mi hanno detto che fino alla settimana prossima, quando comincia il "term" ovvero il periodo universitario, non posso registrarmi come studente e quindi non posso andare alla biblioteca, al computer centre o allo sport centre (per il quale sto rifacendo il sito internet).

Domani mattina credo che tornero' all'universita' a parlare con il coordinatore del mio corso, poi andro' a fare un colloquio presso una web-agency bristollese.

Il problema piu' grosso al momento e' trovare una connessione internet, senza la quale per ora sono tagliato fuori dal lavoro e dai contatti con voi. Qui dovremmo fare una riunione per decidere sul da farsi, ma Sue sono due notti che e' in ospedale quindi di giorno cerca di dormire, mentre Vicky non l'ho ancora mai vista quindi sara' abbastanza grigia trovarsi tutti intorno ad un tavolo. Vedremo.

Ah, stamattina ho anche fatto un po' di spesa al Clifton Shopping Centre, a una decina di minuti da qui: non sembra cosi' caro come mi era stato detto, ma io rimango comunque in perenne bolletta.

Per ora direi che e' tutto, se qualcuno vi chiede mie notizie inoltrategli pure questa mail.

Dimenticavo, il mio indirizzo a Bristol e' questo qua:

    43 Thomas Street North,
    Kingsdown Bristol BS2 8LX

Se avete bisogno di qualcosa sapete dove trovarmi. E mentre io sono qua che cerco di capire come funziona la vita da solo, statemi bene anche voi, mi raccomando :-)

Un abbraccio forte a tutti quanti (piu' forte alla Fede, ovviamente),

Goodbye!


--
Antonio

A chi non l'ho ancora detto: su Internet News di questo mese, in edicola, c'e' il mio primo, vero articolo di carta. Se capitate in biblioteca dategli una letta!
Antonio Cavedoni
Last modified: Mon, 15 Sep 2008 10:41:11 +0200

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