Senza titolo #870
Scritto Sabato 30 Marzo 2002, alle 21:09
And now ¡paella!
Altri due articoli: uno un po’ vecchiotto preso dal sito del precedente post (w3.org) e l’altro di questa settimana. Il tema è «come creare una pagina stampabile» e sono articolo che non spiegano come farlo tecnicamente – facile – ma come farlo con criterio.
E adesso voglio vedere chi mi presenta ancora pagina stampabili oscene!
Un link che avrei dovuto segnalarvi anni fa: Cool URIs don’t change. Direttamente da Tim Berners-Lee, una breve guida su come progettare degli URI sensati e funzionali. Fondamentale.
I miei compañeros sono arrivati, ci prepariamo per la Semana Santa iniziando con una pastona al pomodoro come mamma comanda. Integre anche le torte mandate dall’Italia; una cosa è certa: non moriremo di fame.
Per voi, cari lettori, ho ben poche notizie: cercherò di postare qualche link che ho in archivio per i prossimi giorni ma non garantisco nulla. Chiudo con un pragmatico: «se non ci vediamo più, buona Pasqua!».
Stefano segnala un articolo su PCWorld di questo mese, a pagina 42 (in inglese quello che sto facendo si chiamerebbe uno shameless self-plug):
In Italia, oltre al già citato Wired Up, tra i siti pubblici spiccano Verbamanent, un blog dove ognuno può segnalare “cosa ha trovato di intrigante, interessante, divertente, utile, inutile sul web” e commentarlo, e Skipintro, il cui obiettivo è creare una grande comunità di utenti interessati a scambiare informazioni su quanto di interessante e di curioso avviene in rete.
Per farsi un’idea del fenomeno si può dare un’occhiata a Blogorroico di Antonio Cavedoni, uno dei pionieri dello “spaghetti blog”: tratta argomenti relativi al web, dal design all’accessiblità, ma anche temi più generali e interessi particolari dell’autore.
Io ho solo questa citazione: qualcuno ha tutto l’articolo da farmi leggere mentre sono in España? Solo un breve commento: si continua ad usare la parola fenomeno; non è odioso?
Lo sapevate che Mastro Lindo in spagnolo si chiama Don Limpio?
Che fate oggi pomeriggio? ¡Io vado alla Ciudad de las Artes y las Ciencias!
Flavio mi ha mandato questo mirror shot fatto davanti ad un lavoretto che io e Fred abbiamo fatto a Carpi, quest’estate. Che bello!
So. Questo portatile si connette ad internet una volta sì e sei o sette no. In compenso ho recuperato il pieno controllo della mia posta e questo mi rasserena un po’. Qui il mondo funziona un po’ più lento e questo mi piace: si pranza alle 3, si cena alle 11 e i camerieri sistemano i locali verso mezzanotte, quando cominciano ad arrivare i primi avventori. La settimana scorsa era tempo di Las Fallas, e ci sono stati sei giorni di mascletá (tipo i nostri botti, ma più forti e fatti in pieno giorno), fuochi d’artificio e baracca generale per le strade, culminata ieri l’altro con le fallas – ovvero le enormi figure di cartapesta che c’erano in giro per la città – che sono state bruciate. Non avevo mai visto così tanta gente così tanto carica, se avete tempo vi consiglio di fare un salto a Valencia l’anno prossimo. Il resoconto continua...
Problemi. Ho qualche problema di posta elettronica in questi giorni: nonostante mi fossi organizzato per essere «operativo» anche da qua, succede sempre qualcosa che mi impedisce di mettere le mani sulla mia mailbox. Se non vi rispondo non arrabbiatevi, se vi arrabbiate non vi risponderò, tiè (scherzo, dai!).
¡Hola desde Madrid (otra vez)! Oggi il tempo è stato impietoso, come sempre durante questa vacanza, quindi io e la mia novia abbiamo indugiato in un delizioso ristorante a conduzione familiare, gestito da Ramon y mujer. Il menu del dìa era decente, ma la gentilezza ed accoglienza di questi signori impareggiabile. Stasera riproporremo il tour eno-gastronomico che si è concluso con il l’annunciato successo alle 3.00 di stamane. Un suggerimento per chi volesse buttarsi in questa impresa, che consiste nello sgranare il «Rosario» ovvero fare il giro di tutte le tabernas/cervecerias/cafeterias... dei quartieri dove c’è più marcha: che la prima portata sia abbastanza consistente per formare un adeguato «fondino» indispensabile per completare in posizione eretta il vostro giretto.
¡Hola desde Madrid! Sto per lanciarmi in un tour eno-gastronomico della Madrid che conta (quella che puzza, fondamentalmente) ma ho alcune missioni per voi:
La mia novia vuole che andiamo a mangiare (in realtà faccio ricadere su di lei la colpa della mia fame, ma fa niente). ¡Hasta pronto!
¡Hola! Sono arrivato in quel di Valencia, sano e salvo. Vi voglio bene, vado a bere una spremuta.
Sono furente perché la tecnologia mi si rivolta contro (portatili che vanno una volta si e due no, masterizzatori bastardi, personal computer in panne) proprio stanotte. Ora basta, io me ne vado e lascio questa fatiscenza alle spalle: chi se ne frega? ¡Viva la España!
Bella mossa. Una task force del governo per eliminare il burocratese dagli atti della Pubblica Amministrazione. In Palestina continueranno a spararsi, però.
Che ne dite di Berlusconi su una Citroën Dyane?
Un consiglio spassionato: evitate di lavorare fino alle sei di mattina.
Per la cronaca: lo sapevate che HTML.it non è scritto in HTML valido?
Questo spam merita decisamente una ripubblicazione:
Salve, sono Domenico Pontillo e scrivo da Caserta. Sono un’aspirante cantante e ci tengo molto alla salute delle mie corde vocali solo che in questi giorni si sono affaticate molto, infatti sto vivendo un forte abbassamento di voce. Gentilmente mi potrebbe consigliare un rimedio a questo malore? In attesa di una sua risposta le porgo i miei cordiali saluti. Grazie.
E io cosa dovrei farci? Beviti del latte caldo e vai a letto presto, caro Domenico. Hihi.
Shhhhhh! Fate piano, sto cercando di studiare!
Forse domani riesco a chiudere questa tornata (piuttosto fruttuosa, devo dire) di esami. Se tutto va come previsto Blogorroico riprenderà i suoi aggiornamenti questa sera. Se tutto non va come previsto sarò un po’ depresso e riprenderò domani. Scherzi a parte, la settimana prossima devo andare in Spagna: quali sono i posti tra Madrid e Valencia che devo assolutamente vedere? Avete qualche consiglio?
E adesso picchiatemi. Ho modificato un po’ il foglio di stile di Blogorroico: ora utilizzo gli em
al posto dei px
per specificare le dimensioni del testo. Per voi, il vantaggio più evidente è che gli utenti di Internet Explorer potranno finalmente ridimensionare il testo come preferiscono. Per me, la soddisfazione di fare le cose nel Modo Giusto™.
Due articoli che analizzano i sistemi di gestione dei login degli utenti: il primo, intitolato Oh Say, Can You Login?, si occupa del posizionamento dei campi di login all’interno di un sito e sostiene che questi debbano essere sempre ben visibili e non ambigui. L’ambiguità viene dal fatto che spesso il termine login viene utilizzato per indicare la procedura di registrazione di un nuovo utente e non l’effettiva form di accesso personalizzato al sito. L’autore se la prende anche con i sistemi che tentano di auto-creare un nome utente e una password per noi: semplice per la macchina, ma complicato per l’utente che non si ricorderà mai quei dati. (sullo stesso tema vedi anche Security & Human Factors dove Jakob Nielsen suggerisce di far utilizzare l’indirizzo email come id, nelle registrazioni degli utenti).
Sempre sulle procedure di registrazione degli utenti, questo articolo intitolato Software That Asks “Who Goes There?” valuta i costi dovuti all’assistenza a persone che hanno perso o dimenticato una password e cita alcune applicazioni che permettono il reperimento di tali password tramite riconoscimento vocale o suggerimenti come il proprio piatto o colore preferito.
via ia/.
Vi segnalo il redesign del sito di 37signals e questo nuovo white paper su quello che viene definito contingency design, ossia la progettazione dei messaggi di errore e di aiuto all’utente. Ottimo lavoro.
Su Evolt.org: Using custom tags to ease content management, come facilitare il content management per utenti inesperti, in particolare come evitargli di usare codice HTML all’interno del loro testo. Non so se sia un approccio corretto al problema, sicuramente però permette una maggiore riutilizzabilità del content del cliente. D’altra parte l’autore suggerisce di sostituire un tag come ad esempio <img src="...">
con un tag personalizzato come <g n="index">l</g>
, che richiede comunque all’utente di ricordarsi un codice. Insomma, dove sta il vantaggio, se non per il programmatore?
O’ReillyNet: Filtering Spam with Procmail.
Shoppers shun shoddy sites, oltre ad un bel gioco di parole, è il titolo di un articolo della BBC che ci ricorda ancora una volta l’importanza di avere un sito fatto con un qualche barlume di criterio. Ovvietà, ma ve le cito ugualmente:
A seven-month research project by Abbey National and market analysis firm Taylor Nelson Sofres has revealed that companies have only 20 seconds to grab the attention of web shoppers. During that 20 seconds, consumers must be able to see that a page has almost loaded, that it is relevant to their needs and looks easy to navigate. If it does none of these things, consumers will look elsewhere.
Capito? Un ringraziamento a Martina di weblogz per la segnalazione.
Sassuolo, la cittadina in cui vivo, è un posto un po’ incasinato ma non pensavo fossimo arrivati a questi livelli: Entra in banca, litiga e poi defeca nell’ingresso. Ammetto di aver sorriso quando ho letto il titolo, hehe.
Typecasting: The use (and misuse) of period typography in movies è una bellissima ricerca fatta Mark Simonson – eccellente type designer – sull’accuratezza storica delle scelte tipografiche fatte nel cinema odierno. Ho quindi scoperto che uno dei miei film preferiti, Ed Wood, contiene in realtà qualche scelta un po’ azzardata da questo punto di vista (alcuni titoli sono in Chicago, avete presente il font dei primi Macintosh?) e che in un film che non ho visto, Pleasantville, c’è addirittura del Comics Sans! Puah!
via xBlog.
Dichiarare di scrivere del codice Valido, come il sottoscritto, è una mossa impegnativa: Egon mi scrive riportando l’esito del Validator sul mio sito. ARGH! Due errori!
Dichiarare di scrivere del codice Valido, come il sottoscritto è una mossa impegnativa: dimenticarsi di scrivere &
invece di &
può renderti ridicolo. Ora però ho corretto.
Addio lira? Ieri era ufficialmente l’ultimo giorno della lira. Stampa e Televisione erano commosse: con la voce rotta salutavano un pezzo di storia che se ne andava. Ora si trovavano con un capello bianco in più sulle loro chiome e una miriade di incontabili monetine in tasca. Che bel quadretto. Un giornalista della Televisione annunciava ieri: «tra cinquant’anni della lira non ci sarà nemmeno il ricordo ed espressioni tipo “non ho una lira” spariranno per sempre dalla bocca di tutti». Circa.
Lo sapeva quel giornalista che per certe persone la lira non è mai esistita? E non parlo di eremiti o popolazioni indigene, parlo di persone nate e cresciute nel mio paese. Per essere più precisi parlo dei miei parenti, quelli che ancora parlano il dialetto sassolese. Lo sapeva quel giornalista che la lira per loro non è mai esistita, perché loro si sono sempre detti (e continuano a farlo, in alcuni casi): «Gh’et du franc?».