Ossi Duri, Ike Willis, Elio e le Storie Tese a Vinadio: resoconto del concerto

di Antonio Cavedoni e Federica Benedetti, 16 Luglio 2004

Un po’ di background prima: più o meno in aprile di quest’anno (2004), mentre stavo buttando via tutta la mia solita libreria musicale perché ormai mi aveva annoiato, ho cominciato ad ascoltare la musica di Frank Zappa tramite un amico che mi ha fatto sentire alcuni pezzi di Roxy & Elsewhere. Folgorato, ho scoperto che un altro mio amico aveva una trentina di dischi di Zappa e me li sono fatti dare tutti. E così, in due mesi avevo già frustato una buona parte di tutta la produzione del maestro di Baltimora.

Un giorno, girando per una serie di siti “zappiani” sono finito sul sito degli Ossi Duri, un gruppo di ragazzi torinesi che mentre scrivo avranno più o meno 18 anni, e che suonano la musica di Zappa dal 1993. “Wow”, mi sono detto. Poi ho letto del concerto con Ike Willis (storica voce di non so quanti dischi e concerti di Zappa) e gli Elio e le Storie Tese a Vinadio il 16 Luglio e non potevo mancare.

La Fede si è offerta di accompagnarmi in questo viaggio un po’ pazzo, tirandosi anche dietro la tenda per il campeggio. Bella lì. Siamo partiti più o meno verso le 13:45 da Sassuolo, con ViaMichelin che ci dava più o meno a quattro ore da Vinadio. Il tempo a Sassuolo era decente e l’autostrada piuttosto libera andando verso Torino. Da Asti in avanti, finita l’autostrada siamo passati su una orribile statale a una sola corsia per senso di marcia che ci ha un po’ rallentati, anche perché è durata fino praticamente a Vinadio. Ma non solo, nel frattempo il cielo si è fatto scurissimo fino a diventare una cosa di questo tipo, verso le 17:50:

verso vinadio: cielo molto scuro, piove!

Quello che non vedete sono i fulmini che hanno cominciato a scendere davanti a noi, mentre il temporale si ingrossava sempre di più. Ma chi se ne frega di due fulmini? Alla fine verso le 19 e qualcosa eravamo vicino a Vinadio. (Applausi).

In uno scatto di sgurz io e la Fede abbiamo montato la tenda sotto l’acqua in quattro e quattr’otto, martellando i picchetti (e le mie dita) con un sasso e gonfiando il materasso ad aria (goduria) con il compressorino fornito in dotazione dal fratello della Fede. Ovviamente, dopo cinque minuti che avevamo finito di montare la tenda, fradici, ha smesso di piovere.

A questo punto erano le 20:30 e il concerto doveva cominciare alle 21:00. Affamati e un po’ umidicci ci avviamo verso il forte di Vinadio. Ai nostri occhi il forte si presentava più o meno così:

il forte Albertino di Vinadio, al nostro arrivo

Niente male eh? Il parcheggio come vedete era mezzo vuoto, infatti (much to my dismay) la maggior parte della gente si è poi fatta vedere più tardi per il concerto degli Elio e le Storie Tese, ma si sono persi la parte migliore: Ike Willis con gli Ossi Duri!

Vabè, poco male: io e la Fede eravamo piuttosto contenti di essere arrivati sani e salvi in tempo per il concerto:

io e la Fede aspettiamo il concerto a Vinadio

Facciamo un po’ di fila con i morsi della fame e i biglietti in mano, e finalmente verso le 21 e qualcosa ci fanno entrare. In realtà c’è già della gente dentro, che ovviamente si è accaparrata i posti migliori. Sì, perché purtroppo per gli Ossi Duri e Ike Willis l’organizzazione aveva pensato bene di sistemare la gente a sedere! Ma come?!? Io sono venuto da Sassuolo per ballare Keep it Greasey e loro mi fanno stare seduto? Bah: mi metto a fare due chiacchiere con Alberto/Pigman, manager e mentore degli Ossi Duri insieme al padre dei Bellavia, e mi faccio dare qualche anticipazione sulla scaletta.

Poi faccio la cazzata: mi viene fame e cerco di recuperare un panino al punto ristoro. Solo che questo punto ristoro è disorganizzato da matti. Poco male, ho lavorato anche io in sagre e feste della birra e mi immagino che sia il loro turno di patire se non fosse che mentre sono in fila (per mezz’ora) per un panino surgelato e scaldato male il concerto inizia!

Maledico il mio panino e il fornetto che non funziona per tutte le prime due canzoni, poi finalmente riesco a recuperare la mia posizione, subito dietro al mixer (in piedi, ovviamente, se no come ballo?).

Ossi Duri featuring Ike Willis

gli ossi duri con Ike Willis, visti dal mixer di Vinadio

Gli Ossi Duri sono grandi e suonano comodamente vari pezzi del repertorio di Zappa tra cui riconosco Packard Goose, Son of Orange County, Forentine Pogen e Outside Now. Ho un tuffo al cuore quando Ike Willis comincia Keep it Greasey e Ruben (Bellavia, il batterista degli Ossi Duri) si lancia nel ritmo della strofa. Questo è come lo descrive lui, giusto per darvi un’idea della complessità del pezzo se non avete presente come fa:

Per quanto riguarda la parte di batteria contenuta nella versione di Joe's Garage ho semplicemente contato con le dita ogni quanto il pattern di batteria veniva ripetuto usando anche le dita dei piedi poiché la parte è in 19/16 :-). Dopo aver stabilito la durata di ogni pattern ho curato la parte vera e propria di batteria cercando di mantenerla nel modo più fedele possibile. Fin qui è stato facile ed ero contento e convinto di aver finito, ma il peggio doveva ancora arrivare perché solo dopo mi sono reso conto che nell'ultimo degli 11 pattern presenti nella prima strofa era presente 1 sedicesimo in meno! Segue un passaggio di rullante che dura 4 sedicesimi e una parte cantata che dura 7/4.Questo ha reso possibile a Frank inserire una parte cantata in 4/4 con una base di 19/16 per dieci volte e la undicesima di 18/16. Provate ora a fare il conto basandovi sui sedicesimi: moltiplicate 19 per 11 e togliete 1(il sedicesimo che manca nella ultima battuta), aggiungete ora 4 sedicesimi del passaggio di rullante e infine 21 sedicesimi (corrispondenti alla battuta di 7 quarti). Risulta 224 sedicesimi, che dividendo per 4 diventano 56 quarti che a loro volta divisi per 4 diventano 14 battute da 4 quarti, dove vi è inserito il cantato. Questo è per quanto riguarda la prima strofa. Nella seconda è tutto più semplice poiché la parte cantata in parte si adegua alla base che è di 4 battute di 21/16 e di un ultima di 9/16. Quest'ultima base è stata usata da Frank nell'88 notevolmente rallentata per l'assolo di Marqueson's Chicken.

More Ossi Duri più Ike Willis:

gli Ossi Duri sul palco con Ike Willis

In questa foto vedete anche Alberto (quel tizio con la maglia bianca e la telecamera in mano) che poco prima mi ha raccontato la nascita degli Ossi Duri e la morte del suo Zappa-group, i Camarillo, i cui componenti sono via via spariti lasciandolo da solo in mezzo ai fratelli-cugini Bellavia.

Gli Ossi Duri hanno chiuso il concerto con Echidna’s Arf (of You), altro tuffo al cuore per me che “nasco” zappianamente parlando con Roxy & Elsewhere. Seguono due clip video mossi e con l’audio di pessima qualità, presi con la mia Canon PowerShot G3 inglese.

Alla fine del concerto ho beccato Ruben Bellavia che girava nel banchetto coi CD degli Ossi Duri, ecco a voi una foto brutta e sfocata:

Ruben Bellavia, foto brutta e sfocata

Elio e le Storie Tese featuring Ike Willis

La gente comincia ad accalcarsi sotto il palco e quelli che erano comodamente seduti nelle prime file si devono alzare per far spazio alla ressa. Elio e le Storie Tese salgono sul palco mentre io e la Fede beviamo una birra. La gente è carica, Elio e gli altri suonano molto bene e fanno un sacco di pezzi vecchi.

Cesareo, Uomo e Rocco Tanica degli Elio e le Storie Tese

Durante questo tour, infatti, stanno facendo una cosa nuova: ogni concerto viene registrato e alla fine del concerto è possibile acquistare il CD con la registrazione della serata, masterizzato al volo, per €12. Il concerto viene quindi diviso in due parti: la prima è quella che viene registrata e masterizzata al pubblico la cui scaletta non cambia mai, la seconda è un po’ più libera ed è quella in cui a Vinadio è intervenuto Ike Willis. In realtà non è vero che la scaletta della prima parte non cambia mai, è che le copertine dei CD sono già stampate quindi il gruppo si limita a due set fissi di canzoni. Da quello che mi dicono la prima scaletta contiene più pezzi nuovi rispetto alla seconda, che è poi quella che ho visto tre settimane fa a San Giovanni Persiceto e venerdì a Vinadio.

Faso degli Elio e le Storie Tese

Finita quindi la prima parte, Elio ha cominciato con il tributo a Zappa partendo dalla Poodle Lecture, che narra la storia di un barboncino e di come una donna l’abbia “modificato” per le sue esigenze intime.

Mangoni con un barboncino peluche durante la Poodle Lecture

Durante la lecture, Mangoni teneva un cane peluche e faceva il deficente come al solito mentre Ike Willis leggeva il testo e Elio traduceva in italiano. Subito dopo hanno poi fatto Broken Hearts Are For Assholes, Why Does It Hurt When I Pee? e You Are What You Is:

Ike Willis ha poi cantato una canzone degli Elio e le Storie Tese, Second Me, scritta con James Taylor:

Ike Willis sul palco con Elio e le Storie Tese

Il momento in cui sono stato più felice è stato quando Ike ha intonato Sofa #2, che per il momento insieme alle Dog Breath Variations forse è il pezzo di Zappa che preferisco. Sinceramente la versione fatta con Elio e le Storie Tese non mi è sembrata entusiasmante: forse era troppo lenta, o forse loro erano un po’ svogliati, o forse ero io che volevo essere un po’ più picky del solito, ma mancava qualcosa. Ciò nonostante avevo un sorriso grosso così e li ringrazio comunque per averla fatta.

Qui il concerto di Elio era finito, poi durante i bis hanno richiamato sul palco Ike Willis per Tapparella.

Conclusione

Dopo il concerto io e la Fede siamo corsi alla macchina per andare a vedere cosa fosse rimasto della nostra tenda: tra la pioggia e il vento avevamo paura che i picchetti ci avessero mollato. Invece alla fine è andato tutto bene ed eravamo felici.

La mattina dopo, verso le 9:30, prima di partire mi sono accorto che fuori dalla nostra tenda era pieno di fiori come questo, pieni di api come questa:

un ape su un fiore di fianco alla nostra tenda, a Vinadio

Ci siamo rimessi in macchina e sulla via del ritorno abbiamo ascoltato X, il CD degli Ossi Duri. Bella lì! Niente traffico nemmeno al ritorno, verso le 15:00 eravamo a casa.

The end.


Aggiornamenti

2007-08-29: Corretto il riferimento a Tell me you love me, spostati i video su YouTube.